La setta di Anthony Levandowski predica la fede nell'algoritmo come unica via di miglioramento e salvezza per l'umanità.
UN NUOVO dio scende sulla terra alla conquista delle nostre anime.
E come i suoi predecessori, anzi più degli altri, viene plasmato ad arte dall'uomo.
Come gli altri, nasce per essere venerato e per salvarci dalle brutture del mondo.
Messo a punto un chatbot per aiutare le persone a ricordare informazioni fondamentali, come il nome dei figli, il percorso per tornare a casa, le scadenze, eventuali allergie.
«È ora di pranzo». «Cosa mangio di solito?». «Ami il pollo, ma sei allergico ai funghi». Può suonare così una conversazione di un malato di Alzheimer a uno stadio ancora non grave della malattia, quando però nella memoria cominciano a formarsi i primi “buchi”. Un altro esempio: «Come si chiama mia figlia?». Risposta: «Ciao Marco, lei è tua figlia (foto) e si chiama Silvia».
Uomini e donne potrebbero ritrovarsi a fare sesso con i robot. Questo e altri scenari sono stati oggetto di un'indagine volta a far discutere sul tema.
Il sesso con i robot richiama alla mente i film di fantascienza, ma per quanto la narrazione cinematografica non conosca limiti, tante delle cose narrate sul grande schermo sono poi diventate realtà. Lo scenario in cui robot e umani condividono il letto potrebbe essere più realistico di quello che pensate.
È il professor Noel Sharkey, che insegna robotica e intelligenza artificiale alla University of Sheffield, a tornare su un dibattito che nei mesi scorsi si stava già facendo strada. La Foundation for Responsible Robotics, che co-dirige, ha realizzato una consultazione per indurre la società a considerare l'impatto di tutti i tipi di robot sessuali.
Passare sulle strisce col rosso costerà caro ai cinesi: da fine giugno una tecnologia di riconoscimento facciale permetterà di identificare il trasgressore e -in pochi secondi- diffondere la sua foto del malcapitato su schermi a bordo strada.
Oltre alla sanzione, arriva la gogna!